Prosegue la campagna di monitoraggio ambientale richiesta dal Comune per l'inquinamento dovuto all'attività produttiva di O/CAVA
Nel mese di dicembre 2020 nel Comune di Ferrere d’Asti è stata condotta da Arpa Piemonte una campagna di monitoraggio del top soil, lo strato più superficiale del suolo di profondità massima pari a 10 ÷ 15 cm rispetto al piano campagna, per valutare un eventuale passaggio di contaminanti prodotti dall’azienda O/CAVA dalla matrice aria alla matrice suolo.
Le aree di campionamento del top soil sono state definite sulla base degli esiti dei monitoraggi pregressi effettuati da Arpa in ambito della qualità dell’aria, in modo da selezionare quelle maggiormente esposte alla ricaduta al suolo dei contaminanti e ai meccanismi di deposizione
atmosferica.
Sono stati individuati quindi tre punti di prelievo (rif. fig. 2.1.2), TS01, presso proprietà privata in prossimità della sorgente di emissioni diffuse dell’area di stoccaggio scorie metalliche, TS02, in zona collinare in corrispondenza dell’area di massima ricaduta al suolo calcolata dal modello numerico, e TS03, in un’area rappresentativa dei livelli di fondo ambientale.
Si è proceduto alla determinazione analitica ai sensi del D.Lgs. 152/06 smi dei parametri correlabili alle attività svolte dall’azienda e già verificati in ambito qualità dell’aria, ovvero metalli, IPA e BtEX.
Dalle analisi è emerso che non sono stati riscontrati superamenti dei valori limite previsti dalla normativa sui siti contaminati in base all’uso del suolo, ovvero le CSC della Colonna A, Tabella 1, Allegato 5, Titolo V, Parte Quarta del D. Lgs. 152/2006 smi per siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale.
Limitatamente al numero di punti di monitoraggio effettuati, dai dati e dai grafici elaborati si può osservare un po' per tutti i metalli la tendenza ad assumere valori di concentrazione leggermente più elevati nel primo orizzonte pedologico in corrispondenza dei punti esposti TS01 e TS02, con una maggiore evidenza per alcuni elementi, in particolare Zinco e Rame.
Tale tendenza può essere compensata in parte dalla variabilità strumentale laboratoristica ed in parte dall’aumento della quantità di scheletro degli strati sottostanti il top soil, ma non si può escludere un contributo di tipo antropico derivante dall’attività dell’azienda O/CAVA, che comunque non ha portato a superamenti delle citate CSC.
Infine, essendo prevista l’attuazione di alcuni interventi di mitigazione direttamente sulle sorgenti di emissione diffusa, si prevede che in futuro gli impatti prodotti dall’azienda diminuiscano ulteriormente. A tal proposito si ricorda che, a seguito dell’approvazione e realizzazione del piano di miglioramento, verrà valutata l’efficacia delle misure adottate tramite esecuzione di un monitoraggio delle deposizioni atmosferiche di metalli (ai sensi del D.Lgs. 155/2010 e s.m.i.) della durata di almeno 12 mesi.